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giovedì 5 settembre 2019

I vincitori del Premio "La pellicola d'oro” alle maestranze alla 76^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia





Da sinistra i vincitori "La Pellicola d'Oro":  Ettore Abate, Gabriella Lo Faro e Marco Pancrazi che ritira "La Pellicola d'Oro" in sostituzione di Emiliano Novelli  assente per motivi professionali


I premiati, i premianti e la Giuria del Premio 

Il lavoro, i mestieri e le professioni del dietro le quinte del cinema italiano, sua valorizzazione, necessità di formazione anche alla luce di nuovi standard di produzione filmica e aggiornate tecnologie, per  conoscerne peculiarità e permettere sopratutto ai giovani  di affacciarsi al mondo del lavoro cinematografico, assieme a tanta emozione per i premi conferiti, sono stati gli ingredienti che hanno caratterizzato la Cerimonia di Premiazione de "La Pellicola d'Oro" che si è  svolta Giovedi 5 settembre, nell'ambito della 76^ Mostra Internazionale dell' Arte Cinematografica di Venezia, nella Sala Tropicana dello spazio Italian Pavilion presso l’Hotel Excelsior al Lido . Un Premio collaterale alle maestranze, agli artigiani e al lavoro del cinema italiano che per il terzo anno consecutivo sbarca in Laguna con l'obiettivo di rendere visibile il lavoro e i tanti "mestieri" fondamentali per la realizzazione e la buona riuscita di un film.

“La Pellicola d’Oro”  è un riconoscimento, giunto alla sua X Edizione Nazionale per la sezione cinema che si svolgerà a maggio 2020 a Roma e per le fiction lunga serie, in preparazione per la seconda Edizione.
Come sottolineato dall'ideatore ed organizzatore del Premio, il regista e scenografo Enzo De Camillis, nonché presidente di SasCinema e Art.9,  nell'ambito della premiazione "la presenza del  Premio alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia, ribadisce  la necessità di far conoscere al pubblico e alle nuove generazioni il grande valore del lavoro e delle professioni di chi opera nel cinema". Ancora, sempre  durante il suo intervento De Camillis, oltre a ringraziare  Anica/Luce Cinecittà  per aver ospitato, come premio collaterale, " La Pellicola d'Oro"  nello spazio dell'Italian Pavilion alla 76° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia, ha rivolto un ringraziamento speciale agli sponsor: il MIBAC - Direzione Cinema, l'A.s.form. Cinema, la FITeL, l'Unipol Sai e a quanti hanno collaborato alla realizzazione del Premio.
Presente in sala, oltre ad un folto pubblico interessato, esperti di cinema e di comunicazione, anche la giornalista del Tg1 Adriana Pannitteri e tanti altri, tra i quali  sono intervenuti al dibattito:  Laura Delli Colli (Presidente della Festa del Cinema di Roma),  Stefano Nicolao della sartoria veneta Nicolao, il giornalista Franco Mariotti, Paolo Masini, l’attrice Elisabetta Pellini e io stessa per conto della presidenza nazionale della FITeL (Federazione Italiana del Tempo Libero di CGIL,CISL UIL).
La Giuria che ha decretato i vincitori ai quali è  stato conferito il prestigioso Pemio de "La Pellicola d'Oro" era  composta dal Presidente- Francesco Martino de Carles (Produttore Esecutivo), dai giurati Franco Mariotti (Giornalista) Gianluca Leurini (Produttore Esecutivo), Giovanni Di Cola (As.For. Cinema) e lo stesso Enzo De Camillis (Presidente de La Pellicola d'Oro).

I vincitori del Premio:

Emiliano Novelli  come Miglior Maestro d’Armi per il film “Martin Eden” di Pietro Marcello, premiato da Paolo Masini. (In sostituzione di Emiliano Novelli, assente per motivi professionali, ritira il premio l'attore e stuntman Marco Pancrazi


Gabriella Lo Faro di CostumEpoque srl come Miglior Sartoria Cineteatrale per il film “Martin Eden” di Pietro Marcello, premiata da Rossella Ronconi (Fitel).


Ettore Abate come Miglior Capo Elettricista per il film “Il Sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone, premiato dall’attrice Elisabetta Pellini.

Ogni premiato, al momento del ritiro del Premio,  ha espresso grande soddisfazione, ringraziato e  raccontato alcuni tra i più significativi aneddoti della propria esperienza professionale, con un tocco di rimpianto per il tempo trascorso, ma con l'auspicio che tante professioni, che hanno fatto il cinena ltaliano famoso nel mondo, possano essere valirizzate e sopratutto trasmesse alle nuove generazioni che vogliono affacciarsi al mondo del lavoro nel settore cinematografico.












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