culturandoingiro

mercoledì 7 dicembre 2022

Il FESTIVAL ITINERANTE DELLA PARTECIPAZIONE ha fatto tappa a Montagnana


Nei giorni 11 e 12 novembre scorso, nella Sala Veneziana di Castel San Zeno a Montagna (PD) si è tenuto l’interessante Festival Itinerante della Partecipazione, promosso dall'Università di Padova e ideato dal Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi internazionali (SPGI) dell'Ateneo, con l'obiettivo di fornire un'occasione di discussione sui temi di interesse sociale, economico e politico in sintonia con la storia, le specificità territoriale e le esigenze di approfondimento espresse dagli enti e dalle associazioni ospitanti. È stata un’ importante opportunità che, oltre alle istituzioni, ha visto protagonista l’associazione MÈCA affiliata Fitel Veneto, per favorire e riaffermare il ruolo dei cittadini e cittadine nei processi democratici e nella costruzione del futuro del territorio, per contribuire a costruire la fiducia nel prossimo, nell’agire politico, tornare al rapporto tra valori, programmi, proposte, ma anche ad un’etica dei comportamenti dei singoli soggetti, delle forze politiche e delle istituzioni e a sviluppare sensibilità, accoglienza, conoscenza, creare benessere e stimolare energie e competenze in chi lo vive, includendo veramente tutti, nessuno escluso, per mettere in condizione il Paese di riprendersi e affrontare le grandi fragilità di carattere sociale, sanitarie, ambientali e culturali, ulteriormente evidenziate e aggravate dalla pandemia e dal conflitto russo-ucraino in corso.

Per saperne di più ne parliamo con Carla Albarello, Presidente dell’Associazione (MÈCA) “Montagnana è città aperta”, protagonista, assieme all’Università di Padova, dell’ideazione e promozione della prima tappa del Festival a Montagnana,  da me di seguito intervistata. 


Carla Albarello - Presidente MÈCA

Albarello, com’è andato e cosa ha caratterizzato il Festival della Partecipazione?


Tra attese, incertezze e complessità il Festival che ha tenuto banco per due giorni a Montagnana si è chiuso con successo. Sono proprio le esitazioni, le perplessità espresse e gli entusiasmi manifestati che hanno

caratterizzato questa esperienza, che ci spingono a formulare autentici complimenti alla Comunità. Una Comunità fatta prima di tutto da persone, da cittadini e da Istituzioni. Una Comunità che tra le parole spese in commenti verbali, in comunicati o elaborazioni grafiche presenti nella sobria locandina di promozione del Festival, ha saputo spontaneamente cogliere il messaggio originale e inedito che qualcosa

di nuovo, meritevole di attenzione, presenza e partecipazione, stava per nascere. Un'iniziativa che trova i promotori del festival, attenti anche a cogliere il valore del non detto, del non partecipato, per riconoscere lo spazio del migliorabile anche su questi significati.


Cosa ha trasmesso e cosa lascia in eredità questa due giorni del Festival?


Ci ha trasmesso che la partecipazione affinchè sia incisiva in un territorio, deve trovare il maggior coinvolgimento possibile ed essere caratterizzata da tre fondamentali requisiti: le energie, le convergenze e le motivate disponibilità.

Pertanto, ci affida il compito di sensibilizzare, organizzare e realizzare la partecipazione non fine a se stessa, bensì una partecipazione consapevole, creativa e condivisa.


Quale supporto per giungere a una “Partecipazione non fine a se stessa”?


In questo impegnativo compito possiamo già da ora sentirci sorretti dall'apporto dell'Università di Padova con le eccellenti figure dei professori Marco Almagisti e Paolo Graziano che hanno non solo ideato ma
anche qualificato il festival, con la collaborazione della dottoressa Alessandra Zanon e le altrettante presenze eccellenti del professore Paolo Gubitta e professore Gianluca Toschi. Senza tralasciare la responsabilità che abbiamo nei confronti di tanti nostri bravi giovani. Tre abbiamo potuto apprezzarli nei collegamenti dall'estero, l'avvocato Antonio Strabello e le ricercatrici dottoresse Eleonora Nigliato e Giordana Peregrino. E ancora, appoggiati dalla collaborazione e maggiore coinvolgimento con le diverse Scuole di ordine e grado di Montagnana. L'Istituto Jacopo da Montagnana, L'Educandato San Benedetto, il CFP L. Pavoni e l'Istituto Comprensivo Luigi Chinaglia. Aiutati a leggere e interpretare gli indirizzi di Programmazione Regionale dagli interventi diretti dei Consiglieri della Regione Veneto che in questa edizione ha potuto godere della considerevole intraprendenza delle Consigliere Elisa Venturini e Elena Ostanel.


A chi i ringraziamenti per la riuscita dell’evento?


Sinceri ringraziamenti vanno   all'Amministrazione Comunale aperta ad accogliere modernità e pronta a farsi coinvolgere anche oltre i ruoli istituzionali. Grazie alla premurosa opera di sostegno di Michela Viaro "la bibliotecaria", grazie alla bravura dell'assessore alla Cultura di Elisa Rossetto nell'aver saputo destreggiarsi

nel ruolo di moderatrice valorizzando tutti gli interventi della Tavola Rotonda. Grazie al Consigliere Roberto Volpato fine comunicatore con i ragazzi partecipanti al festival e Grazie per gli efficaci messaggi ricevuti dalla Consigliera Giorgia Miotto e dell'Assessore Claudio Arzenton nella chiusura e apertura del festival.

Infine, per l'Amministrazione grazie a chi non ha mai fatto mancare il suo coinvolgente contributo al festival: Il Sindaco Paolo Lovato. I ringraziamenti non finiscono qui. Grazie all'emozionante e toccante testimonianza di Vittorio Frison l'imprenditore di successo che invita alla speranza. Grazie a Marco Ortoman per aver manifestato una proposta condivisa da più associazioni "la costituzione di un albo dei cittadini attivi" che potrà consolidare il prezioso patrimonio dell'associazionismo di Montagnana. Un particolare grazie ai tanti cittadini per le parole di aiuto, sostegno e incoraggiamento e agli studenti dell'istituto "IIS Jacopo da Montagnana". Infine grazie di cuore alle volontarie ME'CA Claudia Moro, Giuseppina Vicentini, Giulia Merlin, Graziella Billo, Michela Battistella, Pierangela Vesentini e Giuseppe Garzetta per il costante